Rieccomi con un'idea carina fai da te (il famoso DIY)! Ho trovato questa idea su Greenweddingshoes e ne sono stata subito conquistata!
Si tratta di realizzare da soli un fondale (o scenario) per il PhotoBoot, oppure per il tavolo dei dolci, oppure per il tableau, oppure....gli utilizzi sono molteplici a voi scovarli e dare sfogo alla fantasia!
Praticamente tutte le spose pensano ad un colore predominante per le decorazioni del matrimonio, ma spesso ci si scontra con le difficoltà di trovare le nuance giuste del colore scelto! Poi se si vuole dare un effetto "sfumato", l'impresa è ancora più ardua.
Allora, se siete una di queste spose e vi piace il fai da te...armatevi di:
- colore per tessuto;
- tessuto (suggerisco Cotone);
- asta;
- 6 contenitori;
- fogli di giornale;
- un paio di guanti in lattice;
- acqua fredda in bacinella;
- acqua calda-bollente.
1. stendete alcuni fogli di giornale per evitare di sporcare il piano di lavoro; disponete i 6 contenitori in modo da renderli facile il lavoro di "sfumatura" e mettete accanto o vicino la bacinella con l'acqua fredda;
2. indossate i guanti e mettete il colorante in ogni bacinella in maniera graduale: il primo contenitore conterrà 1/4 di cucchiaio, il secondo 1/2 e così via...fino al 6 che conterrà 1 cucchiaio e mezzo. Fatto questo, versate circa 3 tazze di acqua calda in ogni contenitore.
3. separate il tessuto in 6 strisce o multipli di 6 e mettete le strisce nei diversi contenitori. Per essere sicure che siano ben immerse nel colore, pressatele con il cucchiaio.
4. Dopo 5 minuti, prelevate la stoffa dalla bacinella con meno colore e sciaquatela nell'acqua fredda facendo attenzione che il colore in eccesso venga eliminato. Fate lo stesso con le altre stoffe (tenete per ultime quelle nei contenitori con più colore). Probabilmente dovrete cambiare l'acqua della bacinella alcune volte. Lasciate asciugare
5. legate le stoffe all'asta (una canna sarebbe perfetta) ed il fondale è fatto!
Se vi state chiedendo già dalla lettura del titolo che cos'è un Photo booth, vi rimando con piacere alla lettura del guest-post che Veronica ha scritto per Fatamadrina, e lo trovate qui.
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